Perché si prova rabbia? E soprattutto, come gestire la rabbia repressa?
Ti chiedo questo perché la scorsa settimana sono stata in preda a una vera e propria rivoluzione emotiva provando diverse emozioni: principalmente rabbia ma anche l’entusiasmo, l’amore, la tenerezza, l’aggressività ed infine la calma.
LA RABBIA
La rabbia è un emozione che si prova quando sentiamo che siamo stati sottoposti a qualcosa di ingiusto secondo i nostri “principi” e valori. I principi sono fondalmente dei giudizi e valutazioni tanto su noi stessi che sul mondo che ci circonda.
Le emozioni, come già anticipato qui sempre ci danno un segnale di qualcosa che vogliamo cambiare o di qualcosa che non va nel nostro viaggio chiamato vita, e spesso per mancanza di “tempo” o meglio, con la scusa, spesso, che non abbiamo tempo non le ascoltiamo e soprassediamo.
Ti racconto la storia della mia settimana rabbiosa ma con un risvolto prezioso chiamato rispetto, Amore ed apertura verso il mondo.
Vediamo come gestire la rabbia repressa e come io l’ ho gestita.
LA CAUSA SCATENANTE
Il tutto ha inizio mercoledì scorso durante una lezione con il mio mentore, una professoressa e molte persone davanti. Alla fine di un esercizio mi viene chiesto che sensazione provo di fronte al mio risultato, ed io con molta naturalezza rispondo che provo un’ emozione di “noia”.
La professoressa, a mio avviso interpreta erroneamente il mio commento credendo che mi riferisca all’esercizio in sé da lei proposto.
Percepisco da lei il suo disappunto e pertanto decido di rendere più chiara la mia spiegazione sul perché ho avuto questa emozione.
Ma.. a questo punto entra in gioco la causa scatenante.. Il mio mentore commenta alla professoressa che io sono una persona molto emotiva a cui piacciono le tempeste di emozioni. Il tutto detto davanti a molte altre persone.
Un commento, a mio avviso fuori luogo che mi colpisce e mi provoca molta rabbia.
Come si era permesso di dire all’ altra professoressa davanti a tutti che sono una persona emotiva? Come si era permesso di dire che io mi “annoio” se non sono in preda alle mie altalene emotive?”
Mi sento totalmente etichettata.
L’AGGRESSIVITÀ
Da giovedì inizia cosi la settimana dell’aggressività: non posso soprassedere alla tempesta emotiva e non riesco a vivere propriamente la mia giornata.. mi sento agitata e in constante tensione con tutti: un emozione a dir poco sgradevole e a cui non so propriamente affrontare.
Ho bisogno di prendermi tempo ed ascoltarmi: la mia voce interna mi dice “Silvia, fermati, respira e collegati con la tua essenza di pesce viaggiatrice, non vuoi trasmettere aggressività al mondo, non è la tua missione”.
Inizio a fare sport come una pazza ma niente da fare. Noto questa rabbia verso chiunque, un’ arrabbiatura profonda verso il mondo che a mio avviso non mi sta capendo.
Mi fermo, chiudo gli occhi, inizio a respirare e collegarmi con la mia emozione rabbiosa.
Quanta forza e potenza c’ è dentro! Un fuoco che arde che chiede molto ascolto, urla dentro di me “ASCOLTAMIIIII!! NON MI IGNORARE”
“Io ti ascolto, gli dico, ma non so come fare.. dammi segnali.. che devo fare?”
Decido di prendere in mano la situazione, c’ è bisogno di un pronto intervento e così decido di intraprendere un viaggio interiore.
COME GESTIRE LA RABBIA REPRESSA
“IL LAVORO”
Decido di sottopormi a un esercizio molto profondo, tratto da un’ investigazione fatta dall’autrice Byron Katie chiamato “il lavoro” .
È un esercizio altamente raccomandabile perché attraverso di esso ci dirigiamo verso la nostra natura profonda analizzando i nostri modelli mentali eliminando alcuni blocchi.
Ma andiamo a vedere come funziona.
Prima cosa, identifico i pensieri e i giudizi che stanno causando le emozioni stressanti e le annoto su un foglio.
Poi inizio l’esercizio:
1) In questa situazione, momento luogo, cosa ti fa arrabbiare, confonde o delude e perché?
Esempio: mi ha etichettato di persona emotiva davanti a tutti, mancata di rispetto.
2) In questa situazione, come vuoi che questa persona cambi? Cosa vuoi che faccia?
Esempio: vorrei che il mio mentore mi chiedesse scusa
3) Che consiglio le daresti a questa persona in questa situazione?
Esempio: stai attento alla potenza delle parole perché ognuno ha una sensibilità diversa.
4) Affinché tu sia felice in questa situazione, cosa hai bisogno che questa persona pensi, dica, senta o faccia?
Esempio: ho bisogno che il mio mentore si metta nei miei panni e che capisca quanto è importante per me il RISPETTO
5) In questa situazione cosa pensi di questa persona?
(qui non vi faccio l’esempio perché è abbastanza pesante la lista dei miei aggettivi negativi verso di lui.?)
6) Cosa c’è in questa situazione che non vuoi sperimentare mai più?
Esempio: che qualcuno parli per me di fronte a un’ altra persona e che si “scusi” per come sono e che non mi lasci spiegare.
IL VIAGGIO INTERIORE
Senza dubbio sono ancora più connessa con la mia rabbia e ancora più incavolata con il mondo. A punto di esplodere? Sì, decisamente.
E’ ora di iniziare il mio “viaggio interiore”!
Decido di iniziare l’indagine di Byron Katie, ho bisogno di approfondire e ricercare da dove viene questo mio rifiuto così potente.
Ecco la lista delle domande su come superare questa la rabbia:
1) E’ vero? O meglio è vero che mi è mancato di rispetto? La risposta deve essere sì o no.
Se rispondo “perché.. però..” non è la risposta e so che non sto eseguendo bene l’esercizio.
Se voglio andare avanti con l’esercizio, so che ho bisogno di chiudere gli occhi e lasciare che le emozioni emergano, ricollegandomi con con la situazione vissuta.
2) Ho la vera certezza che mi è mancato rispetto? Posso sapere con certezza che quella era la sua intenzione?
3) Come reagisci quando credi che ti è mancato di rispetto?
LA MEDITAZIONE E LE EMOZIONI
Respiro prondamente, mi calmo ed osservo. “mi sento frustrata, mi sento violentata della mia intimità, mi arrabbio” .. la lista continua..
Decido di mettere una musica di sottofondo con un rumore di acqua per rilassarmi meglio e per far “scorrere” meglio le mie emozioni. Chiudo gli occhi di nuovo e mi permetto che possano affiorare emozioni e immagini.
A questo punto mi chiedo:
4) Che immagini vedi del passato o del futuro? Che sensazioni hai man mano che emergono queste immagini?
Mi lascio andare e mi sento in balia di questo mare in tempesta.
A questo punto arriva la parte finale:
5) “Chi sarei senza questo pensiero?”
Chiudo gli occhi e mi proietto dentro l’immagine della situazione ma senza il pensiero, ovvero senza “credermi” il fatto che mi sia mancato di rispetto.
Che cosa vedo ora? E tu, cosa vedi? Mi prendo tempo.
Vedo tutta una serie di situazioni in cui non sono stata rispettata, emotivamente parlando.
A questo punto arriva il pezzo forte..
SI GIOCA A “INVERTI IL PENSIERO”
Inverto il pensiero e, l’affermazione che all’inizio era “non mi ha rispettato”, automaticamente diventa “non mi sono rispettata molte volte o meglio non ho rispettato le mie emozioni.”
Tutto a un tratto sento come un vulcano dentro di me, come se la lava stesse per uscire fuori..la lava e il suo calore arriva potente al mio cuore ..
Esplodo e arriva un forte pianto…
In un istante mi rendo conto che in molte occasioni mi ero “adattata” a delle situazioni che andavano contro i miei valori violando così il mio essere, le mie emozioni. Avevo taciuto molte volte facendo male a me stessa e adesso il mio corpo e il mio cuore erano pronti per farmi capire che qualcosa doveva cambiare e alla svelta.
In un attimo la rabbia sparisce. Lascio che l’emozione esca e che piano piano mi tranquillizzi.
Mi sento libera e, con estremo amore e tenerezza, mi perdono per tutte quelle volte in cui non mi sono rispettata: adesso mi sento connessa con me stessa, con i miei valori, passioni e pronta per aprirmi al mondo dando il meglio di me stessa.
Se ti senti con rabbia, ascolta il tuo corpo, dedicati un pò di tempo, permettiti di emozionarti.
Mai è tardi per essere quello que vuoi essere.
George Eliot