fbpx

Chi sono io? Un viaggio verso l’interiore

Fino a qualche anno fa non mi sarei mai posta la domanda chi sono io, ero troppo indaffarata a sostenere mille cose degli altri, a dare appoggio ma senza curarmi troppo di me stessa, dei miei interessi, delle mie necessità e soprattutto della mia felicità.

Quando parlo di felicità, non voglio dire che non lo fossi stata, ma sicuramente era una felicità passeggera, effimera: passava mi faceva assaporare il suo profumo, la sua energia ammaliante ma per poi svanire come per magia.  Mi lasciava con una sensazione di volerla afferrare per tenerla sempre con me. Rimanevo con questa perenne voglia di riacchiapparla: la cercavo in ogni angolo, in ogni persona, appariva e poi scompariva di nuovo.

L’entusiasmo c’è sempre stato e facilmente si può lavorare su quello (leggi qui se vuoi saperne di più), ma la felicità è un’altra cosa.

Una constante ricerca, ed io, come una persona in astinenza,  mi rendevo conto di volerla sempre di più e in quantità sempre piu grandi.

IL VIAGGIO DELL’EROE: LA CHIAMATA
chi sono io
immagine da pexels.com

Dopo anni di ricerca, di frustrazioni, di crisi, di autoesigenza arriva il giorno della rivelazione: dopo mesi di lettura di alcuni libri di una coach Rut Nieves, mi rendo conto che si presenta il momento del dubbio, una chiamata. Inizio ad avere un tarlo nella testa, un’unica domanda “chi sono io?”

Mi ricordo benissimo la sera della mia chiamata, una sera di emozioni profonde e per la prima volta capisco che cosa dovevo fare per cercare di rispondere a questa domanda. Mi soffermo, respiro profondamente  e qualcosa di molto profondo, inspiegabile, mi fa capire che non era quella la mia missione  nel mondo.. non era una missione di sofferenza bensì una missione di positività. Chiuso gli occhi, guardo il cielo e scoppio in lacrime.

La chiamata e la domanda si faceva sempre più insistente “Chi sono io?” Evidentemente non so rispondere a una domanda così profonda e con il mio libro di coaching in mano, decido di intraprendere un “viaggio” chiamato Master di coaching, che sarebbe durato un anno.

L’anno si fa duro e poco a poco si scoprono piccoli pezzi di un puzzle che piano piano si ricompone. Conosco molte persone in questo viaggio e tutti con un loro obiettivo,  rispondere alla loro domanda.

LA PROVA FINALE
chi sono io
immagine da pexels.com

E così arriviamo al grande momento: ci dirigiamo verso la fine del corso e ci aspetta la grande prova finale. Il viaggio dell’eroe.

Una prova che sarebbe durata due giornate intense in compagnia dei miei compagni di classe o meglio in questo caso di viaggio.

Mi chiederai cos’è “il viaggio dell’eroe”? Beh parliamo di un viaggio che è presente da sempre in ogni mito, in diverse culture. Incosciamente lo percorriamo nella nostra vita di tutti i giorni.

Il grande antropologo Joseph Campbell  studiò per anni la storia dei miti e di varie culture: si rese conto che la storia  si ripeteva. I vari personaggi percorrono 12 tappe partendo dal loro mondo “ordinario” di routine, iniziano ricevendo una loro chiamata per poi buttarsi nell’avventura. Avete presente il film Matrix, Il signore degli anelli, oppure l’Iliade o l’Odissea? Beh la loro storia tratta di un viaggio dell’eroe.

“Gli eroi” intraprendono il viaggio saltando nel  “mondo oscuro” attraverso l’aiuto di “guardiani” o meglio di persone amiche, affrontano i propri demoni, raggiungono il loro momento peggiore,  e da lì in avanti affrontano alcune prove per sviluppare una nuova coerenza.

Una volta sviluppati gli strumenti della crescita allora  possono tornare al loro mondo “ordinario”: tornano, ma diversi internamente, con l’obiettivo di trasmettere agli altri il loro dono e le loro conoscenze. Così come succede in un viaggio in solitaria (vieni a scoprire qui le 10 cose che si apprendono viaggiando in solitaria)

Ma saltiamo al viaggio dell’eroe concreto e alla grande domanda “chi sono io”.

IL VIAGGIO DELL’EROE IL VIAGGIO A TARRAGONA
chi sono io
Mas llaneta

Ci riuniamo con i compagni di classe per incamminarci verso una casa colonica a Tarragona, Spagna,  in mezzo al niente il cui nome e’ “Mas llaneta” .

La casa colonica è  immersa nel verde e si respira naturalezza. Le camere sono da due letti oppure da 4, ed io con le mie amiche più intime ci disponiamo in quella da 4.

I bagni sono condivisi ma sufficienti per molte persone.

Lasciamo le nostre cose e ci prepariamo per il  nostro viaggio, tenuta comoda per affrontare le mille peripezie.

Il viaggio sarà faticoso: lavoreremo sulle mille emozioni, esperienze, modelli di vita ereditati ma che magari non sono stati mai voluti e che ce li sorbiamo senza esserne a conoscenza.

Entriamo nella sala.

LA CONNESSIONE, LA MEDITAZIONE

chi sono io

Entriamo in profonda connessione e lo strumento più potente che usiamo è la meditazione per collegarci con il nostro io più profondo. Spesso non ci ascoltiamo ed andiamo come polli senza testa durante la nostra vita quotidiana.

Gli esercizi sono molti profondi: Iniziamo con due cerchi, fatti di persone dove ci ritroviamo uno di fronte all’altro e, con un sottofondo musicale, ci ritroviamo ad affrontare la mitica domanda da parte del compagno “chi sei te?” E soprattutto, “qual è la tua missione nel mondo?” La domanda viene ripetuta fino alla sfinimento e la persona a cui è sottoposta non deve pensarci e rispondere subito.

Spesso vengono fuori risposte apparentemente senza senso… tipo sono un piede, sono un sasso, sono un albero.. ma tutte rappresentando in qualche modo la mia essenza.

Il lavoro in sé è molto intenso ma mi rendo conto che poco a poco si avvicina la risposta alla mia domanda “chi sono io”.

LE EMOZIONI, IL LASCIARSI ANDARE

Sono stanca, ho la testa spenta ma con le emozioni che si muovono in pancia. Mi ascolto come mai credo mi ero ascoltata in vita mia.

Mi sento come una foglia, leggera, fragile ma forte, parte di una tribù ma anche la tribù, il tutto e il niente, l’acqua ed il fuoco, la pace e l’inquietudine, il dubbio e la certezza.

Incredibilmente percepisco che esiste un mondo diverso fatto di emozioni, di piccole vibrazioni che impercettibilmente si muovono da una persona a un altra. Una connessione profonda che spesso non si capisce se la analizziamo con la nostra mente.

chi sono io
immagine da pixabay.com

Siamo così abituati a “controllare” tutto con la mente  che  il mondo emotivo spesso ci fa paura.

Mi lascio fluire e mi abbandono a queste emozioni in uno stato di trance meditativo, mente in bianco e mi lascio guidare dal mio cuore.

IL VIAGGIO DELL’EROE: CHI SONO IO

Dopo un breve riposo, torniamo nella nostra sala ed iniziamo l’esercizio per antonomasia, un esercizio che devo ammettere continua ad emozionarmi ogni qualvolta lo penso, l’esercizio che ha segnato il mio prima e dopo.

Ci immergiamo nuovamente  in una meditazione guidata e ci colleghiamo con la grande domanda “chi sono io” , senza giudizio, senza limiti, solo lascio fluire emozioni.

L’insegnante ci indica di lasciare emergere una o più parole a cui ci sentiamo più legati.

Arrivano molte cose ma qualcosa mi risuona moltissimo e sento che è quello che mi appartiene.

L’insegnante ci indica di aprire gli occhi e, mantenendo la concentrazione,  ci indica di uscire dalla sala per dirigerci verso il bosco.

Ci collochiamo tutti in  fila con la faccia rivolta verso il meraviglioso panorama della collina di Tarragona, ignari che da li a poco sarebbe cambiato il mondo di ogni persona.

Chiudo gli occhi e, secondo indicazioni, inizio a collegarmi con la mia essenza e con la natura circostante: sento l’aria fresca che sfiora il mio viso e mi sento avvolta dall’ affetto della natura e dei miei compagni “ero”.

L’insegnante ci indica che era arrivato il momento di far sapere la nostra missione di vita e chi eravamo. Dobbiamo gridarlo con tutta la nostra forza a tutti coloro che pensiamo che debbano saperlo.

Inizia l’avventura.

CHI SONO IO: LA GRANDE RISPOSTA

Ognuno inizia a gridare con tutta la sua forza.  Iniziano le prime affermazioni :io sono luce e amore, voglio essere il faro nel tuo cammino, voglio amare e proteggere…ogni missione gridata mi arriva come un’ onda gigantesca che mi abbatte ma che poi mi ricarica come una batteria.

Le mie emozioni si agitano con forza, sento che devono uscire e che il mio corpo non riesce più a contenerle. Inizio a tremare come una foglia.

Pian piano si avvicina il mio momento, ci siamo.. è  il tuo turno Silvia, urlaaaaaaa!!

IO SONO VIBRAZIONE E VOGLIO DARE FELICITÀ

Il cuore batte forte, l’adrenalina va a mille e piango di gioia.

Chiudo gli occhi e mi sento come un passerotto che esce dal suo nido e che per la prima volta spicca il suo volo. Da vertigine, fa paura ma poi dall’alto del mio volo sento la leggerezza, la brezza soffice, mi immagino di arrivare in terre lontane e di diffondere la mia felicità.

Poco a poco torno con la mente a Tarragona e al mio corpo, sono in pace e  sono felice, so che  questa volta  rimarrà sempre con me.

E tu, ti va di fare il viaggio con la felicità?

Le parole hanno il potere di creare e di distruggere, quando le parole sono gentili e sincere possono cambiare il mondo. cit. Budda

 

Aviso de cookies

Este sitio web utiliza Cookies propias para recopilar información con la finalidad de mejorar nuestros servicios, así como el análisis de sus hábitos de navegación. Si continua navegando, supone la aceptación de la instalación de las mismas. El usuario tiene la posibilidad de configurar su navegador pudiendo, si así lo desea, impedir que sean instaladas en su disco duro, aunque deberá tener en cuenta que dicha acción podrá ocasionar dificultades de navegación de página web. Más información en nuestra Política de Cookies.